Descrizione
Al centro di ogni spettacolo musicale che veda impegnata un’orchestra si trova immancabilmente un personaggio misterioso: è l’unico a voltare le spalle al pubblico, e svolge un mestiere che conserva qualcosa di enigmatico persino per gli ascoltatori più esperti. È il musicista silenzioso, quello che sembra muovere mille fili invisibili agitando le mani dal podio; è l’artista a cui sarà riservata una buona parte degli applausi (o dei fischi) alla fine dell’esecuzione musicale, pur non avendone suonato neppure una nota. Ma che cosa fa, esattamente, il direttore d’orchestra? In che cosa consiste il suo valore? Quali competenze deve avere? Come le ha acquisite? Come si giudicano le sue capacità? Che vita conduce? Quali sono i suoi rapporti con l’orchestra, con i cantanti, con gli impresari, con le istituzioni musicali, con i colleghi? E, soprattutto, fino a che punto l’esecuzione di una composizione può essere influenzata dal suo pensiero e dalla sua arte? Con l’autorevolezza che deriva da oltre cinquant’anni di carriera internazionale, svolta in tutti i grandi teatri del mondo, con le migliori orchestre e i solisti più acclamati, John Mauceri prova in questo libro a rispondere a queste e a molte altre, più sottili domande in un linguaggio chiaro e comprensibile a ogni tipo di lettore. Attingendo ai mille episodi e aneddoti di cui è ricchissimo il mondo dei grandi direttori (i più pettegoli fra i musicisti, come egli stesso ci spiega), non lesinando dettagli tecnici di straordinaria finezza e annotazioni storiche musicologicamente ineccepibili, Mauceri mette a nudo il senso profondo, la magia, la grandezza e le miserie di una professione che ha pochi paragoni per difficoltà, responsabilità e fatica. La sincerità disarmante con cui descrive questo mondo di musicisti ineguagliabili e di più semplici mestieranti, di meravigliose figure d’artista e di personalità dall’egocentrismo sfrenato può lasciare sconcertati, ma si rivela un’introduzione all’arte dei grandi maestri della direzione d’orchestra di inedita potenza narrativa.